
La presenza di un’installazione di Daniel Buren in Italia e precisamente a Bergamo, oltre all’alto valore artistico e culturale, assume in questo momento un ruolo e un messaggio simbolico per la città di Bergamo (tra le più colpite dalla pandemia). La città vuole lanciare la riapertura al pubblico di uno dei luoghi più significativi e centrali della città storica.
Nell’oscura verticalità della stanza dominata dal potente ritmo costruttivo delle capriate lignee, moduli quadrati di tessuti luminosi sono sospesi e fluttuano come grandi forme di colori e luce in un caleidoscopio, in una composizione dinamica di linee bianche, segni e geometrie.


Il risultato è, come spesso accade nelle opere dell’artista francese, un dirompente accostamento di superfici colorate caratterizzate da un pattern di strisce verticali bianche alternate a sequenze di colore che danno un ritmo compositivo all’opera e allo spazio che le accoglie. La ricerca di Daniel Buren, incentrata sull’uso del colore e dei motivi tratti da elementi decorativi e funzionali del paesaggio urbano, è sempre volta a stabilire una metrica compositiva tra opera e contesto spaziale e architettonico.
Buren con il progetto Illuminate the space, works in situ and located offre al visitatore un’esperienza percettiva e immersiva avvolgendolo in un polittico policromo che si espande al buio incidendolo con i colori dei tessuti e la luce che nasce per essere riflessa nelle silenziose presenze degli affreschi che popolano la sala
